Recenti scavi lungo la linea ferroviaria ad alta velocità Napoli-Bari hanno rivelato autentici tesori archeologici, dimostrando come il progresso infrastrutturale possa convivere con la tutela del patrimonio storico. Durante i lavori, sono stati rinvenuti reperti di grande valore, tra cui un villaggio dell’Età del Rame ad Acerra, un tratto dell’antica via Appia a Maddaloni e un santuario ellenistico-romano a Ponte, nel Beneventano.
Questi ritrovamenti sono stati presentati in un incontro-evento presso la Stazione di Napoli Afragola e proseguiranno il loro tour in altre città, con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio culturale emerso grazie ai cantieri ferroviari. Tra i manufatti riportati alla luce, spiccano monete, statuine, lucerne, oltre a resti di una villa romana a Solopaca e numerose sepolture campane con ricchi corredi funerari.
Il progetto della nuova linea Napoli-Bari, con un investimento di oltre 6 miliardi di euro, non solo ridurrà drasticamente i tempi di percorrenza tra le due città, ma rappresenta anche un’opportunità per la ricerca archeologica. Il Gruppo FS, attraverso l’ente Archeolog, continua a collaborare con le Soprintendenze per il restauro e la conservazione dei reperti, trasformando i cantieri ferroviari in vere e proprie finestre sul passato.
Questa straordinaria sinergia tra innovazione e storia è un motivo di orgoglio per il territorio campano e per l’intero Paese, dimostrando che il progresso può andare di pari passo con la riscoperta e la valorizzazione delle nostre radici.
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