La leggenda vuole che tutto inizi con Stanislao I di Polonia, che trovava il tradizionale Kouglof alsaziano troppo secco. Per ammorbidirlo lo bagnava con vino dolce o Madera, anticipando quella che sarebbe diventata la caratteristica fondamentale del babà: la bagna.
Il suo pasticciere di fiducia, Nicolas Stohrer, lo perfezionò fino ad aprire a Parigi una pasticceria ancora oggi esistente. Qui nacquero le prime versioni francesi, evolutesi nell’Ottocento con i fratelli Julien, che introdussero la bagna aromatizzata con agrumi e spezie, eliminando l’uvetta. Il risultato fu il savarin, dedicato al celebre gastronomo Brillat-Savarin.
Il babà arriva a Napoli con Maria Carolina d’Austria, moglie di Ferdinando I di Borbone. Con lei giunsero i cuochi francesi di corte, i famosi monsù, che diffusero questa preparazione prima tra le élite e poi nelle strade della città.
A differenza del savarin francese, che resta rotondo e forato al centro, il babà napoletano prende la forma alta e slanciata, grazie agli stampi singoli. È così che il dolce si trasforma da aristocratico a popolare, diventando un simbolo della città.
Chi soggiorna al Wanda B& B non può non provare entrambe le versioni. Tra le pasticcerie più rinomate consigliamo:
Salvatore Capparelli (via dei Tribunali) : babà sontuosi, arricchiti con crema e amarene.
Scaturchio (piazza San Domenico Maggiore) : uno dei più storici, perfetto nella sua semplicità.
Pasticceria Carraturo (Porta Capuana) : tra i più antichi forni della città, con babà leggendari.
Il babà non è solo un dolce, è un’esperienza che racconta secoli di storia e contaminazioni culturali. Per gli ospiti che vogliono vivere Napoli con gusto, organizziamo tour gastronomici personalizzati tra le pasticcerie storiche del centro e degustazioni guidate con esperti locali.
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